L’installazione di impianti di condizionamento negli ultimi anni è notevolmente aumentato. Forse non a tutti è noto che esistono delle norme che regolano lo scarico delle acque di condensa nella rete fognaria. Esse sono contenute nella Parte terza del Decreto Legislativo n.152 del 3 aprile 2006. La disciplina però è tratteggiata in modo generale, cioè si riferisce agli scarichi di qualsiasi tipo di impianto, nelle acque di superficie, sotterranee o fognarie, che sia pubblico o privato e indiretto o diretto.

Scarico condensa condizionatori normativa

La norma stabilisce che le acque di condensa, prima di essere scaricate in fogna o in acque superficiali, debbano possedere un pH di valore compreso tra 5,5 e 9,5. Secondo la normativa, quindi, le acque prodotte dalla condensa dovrebbero essere opportunamente filtrate in modo da abbattere la loro acidità. Tra le acque reflue domestiche a pH basico rientra anche lo scarico condensa condizionatore, che derivano dalla condensa a freddo generata dal gas refrigerante e di conseguenza possono essere smaltite anche senza essere previamente filtrate.La problematica principale legata allo smaltimento della condensa degli impianti di climatizzazione, però, consiste soprattutto nella quantità di acqua di scarico e nella velocità con cui questa viene prodotta.

I condizionatori portatili

I modelli portatili hanno un sistema di raccolta interno per l’acqua di condensa, costituito da una vaschetta la cui capacità varia in funzione delle dimensioni del condizionatore. La frequenza con cui la vaschetta deve essere svuotata dipende dalla capacità di contenimento della stessa e la frequenza d’uso del condizionatore.L’apparecchio portatile inoltre di solito non è predisposto per il collegamento a un tubo di scarico e di conseguenza diventa obbligatorio ricordarsi di controllare regolarmente il livello di acqua nella vaschetta quando il condizionatore è in funzione.

I climatizzatori con unità esterna

Gli impianti classici dotati di split e unità esterna, la condensa che si forma all’interno dell’apparecchio viene semplicemente espulsa attraverso un tubicino.Lo scarico, se esterno all’appartamento e finisce direttamente sul terreno, non richiede alcuna azione specifica, mentre, se le unità esterne sono installate su balconi e terrazze, bisogna è essenziale trovare un modo diretto o indiretto per smaltire l’acqua senza danneggiare gli altri condòmini. Una delle soluzioni più comuni, per chi vive negli edifici condominiali, è quella di utilizzare dei contenitori per raccogliere l’acqua, ma, la scelta consigliata, sarebbe quella di collegare un piccolo tubo lungo quanto basta a portare lo scarico direttamente sul terreno o presso una grata di raccolta delle acque piovane.

I climatizzatori senza unità esterna

Gli impianti di climatizzazione senza unità esterna, invece, sono costituiti dal solo split con il motore integrato e quindi possono sfruttare sia la vaschetta di raccolta, che deve essere svuotata, oppure danno la possibilità di scaricare direttamente la condensa all’esterno.

Come smaltire l’acqua della condensa

Lo scarico diretto della condensa è sicuramente la soluzione migliore. Ma qualora non sia possibile attuarla, l’acqua prodotta dal condizionatore deve essere raccolta prima di essere smaltita.La condensa produce acqua demineralizzata che si presta a molteplici utilizzi, come: acqua per il radiatore,

per lavare i pavimenti, per il bucato, per innaffiare le piante e molto altro.

 Vi ricordiamo sempre di affidarvi a esperti qualificati per l’installazione dei vostri impianti. Un esperto saprà sempre indirizzarvi verso una soluzione ottimale per la vostra famiglia e vicinato.

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